MICHELE R. - AGOSTO 2023

Per motivi di spazio pubblichiamo solo alcuni frammenti della recensione di Michele (ormai più Amico che cliente - va detto per correttezza ), in quanto supera abbondantemente le pagine de Il Milione, recensione di un altro cliente Iperboreus, un tal Marco Polo!

MONGOLIA NORD & SUD
 “  ….. tuttavia l’emozione più intrigante, segnata sicuramente dal mio vissuto, l’ho riscontrata scendendo dalle nostre  Toyota 4X4  in una zona prettamente rocciosa ed assai nascosta, denomina Sukee Zam. Qui gli occhi si sono riempiti di commozione di fronte a tanta bellezza. La visione dell’area a più di 180° con i cambiamenti di tipologie di rocce e colori. Una miscellanea di rossi, verdi, gialli, marroni e anche azzurro/viola. Spettacolo! “ .

DI NUOVO: “ …. le nuvole. La Mongolia mi ha colpito anche per questo. Curiosamente il pensiero corre verso il periodo più ostico dell’anno: l’inverno. Presto queste zone saranno ricoperte dalla neve. Quanto affascinante può essere questo paese nella versione “bianca”? “ .

INFINE : “  …. il ritorno a casa è stato dei più controversi. Ero felice come da tempo non ricordavo. Sicuramente dettato dalle emozioni che questo paese mi ha regalato, dal bel gruppo di persone con cui ho condiviso momenti sereni e goliardici, dalla cordialità e disponibilità dei Mongoli con cui ho interagito.”

CONCLUSIONE: “…Plauso particolare merita l’organizzazione di tutto quanto sopra. In particolare ringrazio la guida puntuale, precisa, approfondita e competente di Marco, senza dimenticare lo staff: Zorigoo, il Colonnello ed Emree.
 Sukee Zam Panoramica

FEDERICA S. - AGOSTO 2023

Tra cielo e terra
“ … un ringraziamento particolare al capo driver Zorigoo che, arrivando ovunque come la Tara Verde, sempre ha sopperito ad ogni minimo bisogno prima ancora che potessimo chiedere alcunché!".

In tale stato d'animo ho assaporato territori deserti, spazi sconfinati, il tutto condito da cibi tipici e dal contatto con i Mongoli, persone la cui fierezza non ha impedito di instaurare con noi un contatto semplice ed autentico “.

“ … anche perché la mente quasi cadeva in uno stato di trance davanti ad un paesaggio il cui unico limite è la sua immensità, dove aquile e avvoltoi, solcando un cielo che si rinnova ad ogni attimo, ci hanno invitati ad alzare lo sguardo nell' Oltre ...  “.

Un viaggio insomma che non solo porta da Sud a Nord, ma anche dalla Terra al Cielo..
Grazie Iperboreus, grazie Marco e un grazie ai vostri driver !!!

mongolia23

MARCO S. - AGOSTO 2023

Volevo ringraziare la vostra agenzia per lo splendido viaggio effettuato in Mongolia, una vera sorpresa in tutti i sensi. Popolazione cortesia gentilezza ... e poi panorami colori profumi. Non so cosa piu' dire.
Una esperienza indimenticabile 
Grazie grazie grazie

MARCO SCARSO 23


FABIO MASSIMO E. - AGOSTO 2023

Ho partecipato al viaggio in Mongolia "Superior" 1-15 agosto '23 e ne sono molto felice. 
Con mia moglie avevamo già cominciato a far piani nel 2019 e poi nel 2023 mia moglie si è imbattuta nel vostro sito, che ci ha colpiti per la sua concretezza e sincerità e convinto per la competenza. 
Per me, questo viaggio era un'opportunità per dare corpo a parole mitiche come “Gobi” e “Altai” e per alimentare la mia passione per le scienze naturali e la storia. 
Ho visto la vastità e varietà del Gobi, i fiumi serpeggianti nelle zone aride, i colori e le forme degli Altai-Gobi, le vestigia di un grande passato,il lavoro dell’erosione e posso provare a immaginare concretamente le sensazioni dei mercanti che percorrevano questi luoghi, per me ora reali. 
Ho intuito la sostanza del lavoro del geologo-palentologo e ho goduto l’epifania dei reperti che spuntano dai sedimenti rossi raccontati e mostrati da Marco. Il verde della steppa, punteggiato di bianche ger e popolato da cavalli bradi, mandrie e greggi, mi ha riempito gli occhi e ho respirato a pieni polmoni l’aria profumata di artemisia dei pascoli. Mi sono saziato di grandi spazi in cui corrono le nuvole. 
E poi ci sono state le sorprese: campi ger confortevoli posti talvolta in luoghi assai belli, le zuppe e le altre pietanze mongole a base di carne, il formaggio pressato nelle formelle, paesaggi alpini, il lago Khovsgol ammantato di foreste, il Khorgoo Uul e un fiume impetuoso che incide il basalto, la simpatia e la disponibilità degli autisti, il Naadam incrociato per caso, aquile e aquiloni, la spiritualità e la bellezza dei monasteri buddisti illustrati con rispetto e laica devozione da Marco, la peculiare e notevole arte canora e musicale del popolo mongolo, i treni merci incrociati lungo il percorso con i macchinisti che ci salutavano. 
Grazie per aver fatto della Mongolia uno dei miei “luoghi del cuore”.   
Spero di tornare, per un viaggio più consapevole e "profondo".

A68


FABIANA N. - AGOSTO 2022

Mongolia: scorro la lista dei desideri e la trovo.
Cerco altro in rete dove portare le mie stanchezze per questo 2022, ma insistentemente ritorna fuori. Così ho deciso: Mongolia sia!

Ma come? Con chi?

Così mi affido al web ma soprattutto ai racconti di una persona a me cara che con Marco aveva già viaggiato. Poi ho letto l’incipit Iperboreus 2022 nella Home (sì tutto, dall’inizio alla fine) ho sorriso e meditato sulla frase “se siete uno di quei viaggiatori che cercano le comodità questo viaggio non fa per voi”, apprezzandone l’irriverenza e la sincerità, con la sensazione di trovarmi davanti a qualcuno che sapeva veramente il fatto suo.

Così ho scelto Iperboreus, e preso al volo uno dei due unici viaggi del 2022, sperando che il paleontologo fosse se non simpatico (cosa che lo scritto metteva parecchio in discussione) almeno preparato.

Sono stata smentita: non solo Marco il paleontologo si è rivelato molto preparato, ma anche simpatico, come solo lo sa essere un cuneese mongolizzato.

Invece, sono stata travolta dalla bellezza della Mongolia che è stata ben al di sopra delle aspettative: cieli blu cobalto che accolgono nuvole bianche e si adagiano sul verde-ocra del deserto, sostenuti qua e là dalle bianche ger, testimoni discrete di un passato remoto che si rinnova ad ogni cambio stagione; aquile presenti come piccioni in piazza san Marco a Venezia; cammelli capre pecore yak e cavalli che accompagnano lo sguardo senza mai stancarlo; guerrieri silenziosi e orgogliosi che sembrano avere tutto sotto controllo, tempo compreso.

Ho scoperto che il Gobi profuma di Artemisia e che la terra è sicuramente tonda, basta camminare a lungo.

Ho immaginato dinosauri distesi tra coltri di roccia e visto pezzettini che ne confermavano la presenza.

Ho lasciato vagare sguardo e anima lungo piste sconnesse, cullata dall’ottima guida degli autisti, che hanno saputo seguire i miei desideri fotografici e curato la nausea con un pezzo di scotch, nonché sollevato lo spirito con caffè e biscotti.

Ho trovato ottimi compagni di viaggio (qui l’incipit Iperboreus 2022  ha sicuramente fatto selezione!) e creato connessioni che penso mi accompagneranno in futuro.

Ho assaporato la religiosità mongola, pregato di nascosto toccando i rulli a Kharkhorin, portato a casa l’immagine dell’unica dea in un cielo maschile, senza che questo mi stupisca più.

E poi, la salita al vulcano, il bagno nelle acque calde che da esso sgorgano, la coperta di stelle, il giro in barca e l’assaggio del Nord a sfiorare la Siberia, l’immersione nella cucina mongola.

Torno a casa con una felicità che da tempo non ricordavo, aspettando che la neve ricopra questa terra affascinante e accogliente, e che il paleontologo decida di proporre un viaggio invernale e che, magari, abbia voglia di avermi ancora tra i suoi nasoni viaggianti.

mongolia ff


PAOLO I. - AGOSTO 2022

È andato tutto a meraviglia.

Organizzazione eccellente, bei compagni di viaggio e Guida davvero superba, che da sola ha fatto metà del viaggio.
Ho anche scoperto di avere affinità con la dieta tipica mongola.

Molto soddisfatto.

monaco gandan

 

ROBERTO M. - AGOSTO 2022

Carissimi, eccovi la mia recensione del viaggio in Mongolia che vale anche come ringraziamento mio e di mio figlio Adriano.

"Per aspera ad astra”
Un viaggio di grande intensità difficilmente sintetizzabile, in cui gli elementi che hanno reso il viaggio indimenticabile - e molto meno difficile di quanto pensavamo tutti - sono stati ben dosati dagli organizzatori (alimentazione, comfort durante il viaggio e alloggi) e dal caso (ottima compagnia, situazione meteorologica fortunata e ridotti flussi turistici).

Il paese delle steppe sconfinate e dell’Orda d’oro si rivela ben presto molto diverso, e molto più vario, rispetto a quel che ci ha tramandato la nostra misera formazione eurocentrica.

Marco integra con passione le notizie sui dinosauri delle Flaming Cliffs - tra le quali ha lavorato come paleontologo – con quelle storiche e antropologiche, con la sapienza di chi sa leggere le stratificazioni, che siano geologiche, religiose o storiche.

Si attraversa la terra natale che fu di Chinggis e poi di Kublai Khan - un impero durato un secolo e mezzo che si estese fino in Europa; si visitano i luoghi ove sorgeva Kharakhorum – multietnica capitale dal XII al XIII secolo poi distrutta dai Cinesi - che fu una delle città più importanti al mondo, sede di scambi culturali ed economici dove regnava assoluta libertà di fede religiosa. In viaggio si incrociano le testimonianze ancora evidenti di quello che è stata la forte influenza sovietica fino a pochi decenni or sono. Anche la capitale Ulaan Baatar ci sorprende, con la sua vitalità e coi suoi templi incastonati tra gli edifici moderni.

La popolazione accoglie la nostra curiosità con estrema ospitalità, mi colpisce la cura degli autisti, la grazia delle bambine che aiutano a preparare il pranzo nelle guanz, il pastore che scambia la sua tabacchiera da fiuto, la famiglia che si ferma per scattare una fotografia insieme a noi, la possibilità di affacciarsi in una ger, o presentarsi inaspettati ad una festa accolti col miglior khorkhog, il tradizionale stufato di pecora.
In viaggio si costeggia una muraglia di 160 km di dune che il vento fa suonare, si passa dalla steppa al deserto sconfinati, e poi in breve tempo ci si trova circondati da foreste di larici, e da tappeti di stelle alpine, che poi ho scoperto provenire proprio da quelle regioni, e poi vulcani e laghi cui fanno da sentinella gli immancabili ovoo, altari votivi formati da cumuli di pietre... Lontano fugge un’antilope; una lepre ci osserva da dentro una tana vicinissima; il gerboa dalle lunghe orecchie – che sembra fatto con gli avanzi di un canguro un maiale e un topo - si affaccia vicino al campeggio; marmotte, gerbilli e cani della prateria presidiano in piedi, attenti, pressoché ogni angolo della steppa; aquile dorate sorvolano i fuoristrada e gli utili avvoltoi con la barba volteggiano in attesa di individuare il loro pasto tra i milioni di armenti – cavalli, mucche e yak, capre e pecore, cammelli, argali - al pascolo brado.

C’è tanto altro, ma come scrivevo all’inizio, è difficile sintetizzare quella che più che un viaggio è stata una scoperta. 

Cavalli

 

MARIA TERESA S. - GIUGNO 2019

Quando in inverno abbiamo deciso di fare un viaggio in Mongolia, ho cercato notizie su Internet e la prima cosa che ho visto è stata il sito di Iperboreus - non ho cercato altro... "di pancia" ho sentito che ero nel posto giusto! Ho chiamato Rosella  e prenotato il viaggio.

La mia "pancia" non si è sbagliata!

Abbiamo fatto il tour Nord e Sud con partenza il 14 giugno e al rientro ci siamo fermati 4 giorni a Pechino.

Noi eravamo tre, compresa una ragazzina di 15 anni, di un gruppo di sette persone più Marco, la nostra preparatissima guida e i due autisti...che poi dire autisti è troppo poco! Marco è una persona molto concreta, "senza fronzoli" come direbbe mia mamma, molto preparato e che tiene alla sicurezza prima di ogni cosa, perciò le auto venivano controllate da cima a fondo ogni sera e le piste seguite erano le più sicure oltre al fatto che le auto erano sempre in contatto tra loro.

Mia figlia è vegetariana, perciò ci eravamo portati delle scatolette di legumi da casa, che abbiamo poi lasciato a Zorigoo!....Marco è riuscito a far modificare piatti tipici mongoli alla maniera vegetariana (in Mongolia c'è il tofu) quindi sia nei campi ger che nelle guanz mia figlia ha potuto gustare la cucina mongola!

Il viaggio è stato organizzato benissimo, abbiamo conosciuto i vari aspetti geografici e culturali della Mongolia e con Marco non ci siamo certo annoiati... Ogni giorno è stato una magnifica scoperta! Ognuno di noi ha potuto vivere anche momenti suoi, camminando nella natura in silenzio, fotografando, cavalcando nella prateria e questa cosa mi è piaciuta molto perché non abbiamo mai sentito la pressione, la fretta di "andare"...ma il rispetto verso ogni componente del gruppo (chiaramente il rispetto dei modi e dei tempi è stato reciproco, come DEVE essere sempre!)

Non mi dilungo troppo sui particolari perché la Mongolia è una terra da "vivere" in prima persona....mi sento però di consigliare vivamente Iperboreus con cui mi auguro di viaggiare ancora. Grazie a Marco e Rosella (che ha organizzato per noi anche un bellissimo giro a Pechino!), a Sukhee e Zorigoo che si sono occupati e preoccupati del nostro benessere e ci hanno fatto morir dal ridere...e ringrazio Francesca, Umberto e Sergio, gran belle persone e piacevolissimi compagni di viaggio!

È stato un viaggio davvero fortunato!

Khongoryn dune di sabbia e  cammelli al tramonto

 

MICHELE R.- OTTOBRE 2019
Bhutan – Il Regno del Dragone 

Come scribacchino non valgo un granché,  ma intraprendo questa mia recensione perché vorrei cercare di trasmettere qualcosa di significativo, anche a livello di sensazioni avute,  riguardo a questo piccolo Paese, il Bhutan. Una specie di Svizzera asiatica, nel senso delle dimensioni, forse  anche più piccolo, ma  che le somiglia sicuramente per il verde, per le vallate, per le distese di alberi. Bhutan è anche il centro del buddismo;  quello più antico, più radicato, più sentito e più seguito. Anche le tradizioni fanno ancora parte della loro cultura quotidiana. Le guide stesse sono vestite con i costumi tradizionali ogni giorno. Tra l’altro è stato molto piacevole provare i loro costumi. Hanno organizzato un’oretta affascinante che ci ha permesso di vivere alcuni passaggi della loro vita quotidiana. Un regalo non da poco.

La loro economia è praticamente basata sull’agricoltura. Ampie sono le coltivazioni di riso, spesso terrazzate. I corsi d’acqua non mancano. La famiglia sembra essere ancora un punto di forza. Le coppie si formano e procreano e se questo non succede allora si recano in pellegrinaggio in un particolare monastero, il Chimi Lakhang, dove si venera il  “Divino Folle” dispensatore di fertilità … previa “specifica”benedizione.  I monasteri sono un centro di fascino eccezionale. Si percepisce immediatamente la sacralità del luogo. Vedere i monaci che meditano e pregano è qualcosa di profondo che ti rimane dentro. In particolare mi ha colpito la  funzione alla quale abbiamo partecipato nello Dzong di Trongsa. Che Spettacolo! C’erano anche i monaci più giovani che suonavano lunghe trombe. La musica ti entrava dentro, in più la cantilena dei mantra e la nebbiolina degli incensi faceva sì che l’atmosfera fosse completa. Piccola pecca il fatto che durante le funzioni non si potesse fotografare.

Altri due posti spettacolari sono stati il Rimpuing Dzong dove,  se non erro, sono state girate alcune scene del Piccolo Buddha  di Bertolucci e il Nido della Tigre (Taktsang). La passeggiata ne vale assolutamente la pena. Che posto! Se poi si ha la fortuna come noi di vedere una ventina di monaci bambini che escono dal monastero…che cornice ragazzi!.

La gente è estremamente cordiale e disponibile. Il cibo ottimo anche se un po’ ripetitivo Se poi vi piacciono le spezie…il peperoncino è un “signor" peperoncino.

Anche la giornata passata a Katmandu è stata piena di fascino e densa di contrasti e profumi. In primis l’intrigante Pashupatinath, poi i vecchi quartieri del centro densi di persone e bancarelle ed infine la visita  a Durbar Square con il Palazzo della Kumari.

Ringrazio infine la nostra accompagnatrice Rosella…anch’essa uno spettacolo. Un plus al viaggio. Spero proprio di avere l’opportunità di farne altri con te. Grazie ancora!

Monaci dello Dzong di Thimphu

 

ALICIA B.- AGOSTO 2019

Chi di noi prima di un viaggio non ha provato ad immaginare come sarebbe stato il paese scelto, chi non ha immaginato i suoi paesaggi , la sua gente... Tutti partiamo con il nostro piccolo bagaglio pieno di aspettative, di desideri e di conoscenze.
Io l'ho fatto.
Una volta là, la Mongolia si è scoperta al di sopra di ogni mia aspettativa. Paese di una bellezza antica, primordiale, struggente.
Il mio primo ricordo...la prima volta che siamo scesi dagli splendidi fuoristrada in mezzo ad un mare di verde fiorito...non scorderò mai l'intenso profumo di artemisia che ci ha avvolto. Uno dei tanti "regali" inaspettati che la nostra guida Marco ci ha concesso . Forse già in quelle prime ore, incuriosito, osservava le nostre reazioni capendo già chi "era" ognuno di noi.
E forse là, in quell'istante, che la Mongolia mi è entrata nel cuore con lo stupore e meraviglia di un bambino.
Da Nord a Sud ci hanno accompagnato paesaggi incredibili, sempre immersi nella natura, nel verde infinito delle praterie, nella vastità disarmante del deserto e nelle magiche foreste e laghi del nord.
La Mongolia ci conferma quello che sappiamo bene, quanto con la nostra "civiltà - inciviltà" abbiamo perso.
A nome di mio marito e mio, vogliamo ringraziare Rosella per la sua gentilezza, simpatia e disponibilità nell'effettuare le pratiche del viaggio.
E a te Marco per un viaggio straordinario e unico, straordinario e unico come lo è la Mongolia. Pieno di emozioni e sensazioni, autentico e vero come nessun altro viaggio finora.

Autentico e vero come sei stato tu.

Impossibile non amare questa terra, pura, selvaggia e imprevedibile. Come dicevi tu, bisogna adattarsi a lei, ai suoi cambiamenti, ai suoi ritmi, alla sua gente...con rispetto, umiltà e ammirazione; è parte della sua immensa bellezza.
Capisco bene chi ritorna, chi resta "intrappolato" per sempre a questo paese.
Mi piace pensare che tornerò, ma non posso permettermi l'arroganza di assicurarlo. Ma lo spero...spero tanto che la vita mi riporti là...
E stato davvero un piacere conoscerti. Voglio finire con un "a presto" sperando che le nostre vie si incrocino di nuovo.
Grazie Marco, a te e anche a Suhkee e ai due Zorigoo, che belle persone!!! sempre attenti e premurosi, oltre che abili autisti che malgrado le difficoltà del percorso ci hanno fatto sentire sempre al sicuro. Alicia e Lucio.

 Tramonto con yurta- ger nella steppa Mongolia

 

DIEGO M. - AGOSTO 2019
Viaggiatore o Turista? Entrambe dilettevoli caratteristiche di chi s’allontana da casa per vivere esperienze nuove.
Se sei un turista questo non è il tuo viaggio; se ti consideri un viaggiatore il programma proposto da Iperboreus può essere una occasione per: vivere emozioni visive a 360° dentro una natura memorabile, attraversare interamente un territorio che pare rimasto intatto attraverso i secoli, ascoltare il canto della natura che dal giorno alla notte ti ammalia, conoscere, respirare storia antica e profumi speciali mai estinti dal progresso.
Percorri 2700 km attraverso “strade” tribolate ma avvincenti, forse non sempre mangi come vorresti (ma sei un viaggiatore e concedi spazio all’improvvisazione per questo argomento), magari il giaciglio non ti favorisce (però è suggestivo) e torni a casa avendo vissuto un bella esperienza, nuova e avvincente, percorsa con un team davvero preparato che ti nasconde ogni piccolo disagio con grande professionalità e un condottiero alla guida che sa dove portarti....Sempre.
Se aggiungi a tutto questo anche un gruppo (dieci persone e non di più per scelta organizzativa) affiatato e divertente che voglio salutare amabilmente, hai completato l’opera del tuo viaggio da ricordare.
E’ un’opinione, certo ma se posso permettermi consiglio Iperboreus per un’esperienza da viaggiatore dentro la Mongolia che si sta destando.

 

Ovoo lungo la pista verso Kharkhorin Mongolia

 

MARIAGRAZIA R. - AGOSTO 2019

Carissimi Rosella e Marco,
di ritorno da un viaggio stupendo con ancora a fior di pelle il profumo di artemisia e nel cuore i panorami infiniti che hanno scavato emozioni profonde, grazie !!!
Grazie di tutta la cura con cui ci avete aiutati ad affrontare un viaggio impegnativo per i tanti chilometri, che sono scivolati via senza fatica e dei quali ricordo l'infinita bellezza !!  Devo ancora sbobinare i ricordi e vedere le foto; ho voglia di farlo con lentezza..
Grazie a Rosella per la cura con cui ha organizzato ogni dettaglio tecnico pre-partenza, grazie a Marco ed ai suoi bravi autisti per averlo realizzato!
Non escludo una re-edit mongola, magari in un altro periodo dell'anno !
Alla prossima !! 

 Tempio all'interno di Erdene Zuu a Kharkhorin Mongolia

ENRICO F. - AGOSTO 2019

Le invio questa per confermare la buona riuscita del viaggio. Esso è risultato superiore alle aspettative, sia per la Mongolia in se stessa, sia per le ottime sistemazioni in ger (pensavamo fossero qualcosa di estremamente spartano!), sia - soprattutto - per  le persone che ci hanno accompagnato (guida e autisti).
La stessa Capitale si è rivelata una città alquanto interessante, ricca di sorprese e con passeggiate piacevoli.
Sperando di poter visitare ancora la magica terra di Kubilai e Gengis Khan
Cordialmente Enrico & Silvia

 

Pastore nomade in cayon nel Gurvaisaan- Gobi- Mongolia

ILENIA M. - LUGLIO 2019

Sul mio diario di viaggio ho scritto questo..
Non saprei da dove cominciare per descrivere il viaggio, la terra appena visitata e l’infinità della cultura delle tradizioni che la popolano che ben si sposano con l’infinità dei paesaggi che ne fanno da contorno.

Ho viaggiato un po’ nella mia vita e pensavo di aver tratto già gli insegnamenti essenziali.. se dovessi dire cosa ho imparato dalle mie esperienze risponderei che servono per stare davvero bene poche persone ma buone, poche cose ma utili e che si deve ragionare per piani B, altrimenti è inutile e insensato avventurarsi in qualsiasi cosa, anche cucire un bottone. E poi arriva la Mongolia.. e arriva apparentemente per caso e per coincidenze fortuite. E arrivo in questa terra contraddittoria e sconfinata dove l’imprevedibilità e la dilatazione del tempo che si assapora nella steppa e poi nel Gobi, comincia a scontrarsi con il bisogno di andare avanti che invece sì affaccia nella capitale.. E la prima sensazione che percepisci quando ti “scontri” con questa terra è di non aver paura. È una terra dura, dove la poesia viene spesso abbandonata per far spazio alla concretezza del clima e delle necessità del momento... Perciò poca poesia e molta concretezza eppure.. Non hai paura. E ti dici: che strano.. E poi incontri la gente. E quella loro disarmante genuinità, ingenuità e fiducia verso l’umanità e il genere umano che ti lascia disarmato.. che bastano dieci minuti, una sigaretta un caffè una chiacchiera e se poi decidi di passarci quei 6-7 anni insieme non avrebbero nulla da dire, anzi magari invece avresti una famiglia. E...se poi sai fare qualcosa allora sei indissolubilmente legato a loro! Credo sia una terra che va conosciuta solo quando cominci a fare pace con te stesso.
Ora parliamo dell’organizzazione. Arrivi e incontri la guida, Marco, un uomo che colpisce inizialmente per due cose immediate: l’autoironia e l’attenzione. Si ha inizialmente la sensazione di essere blandamente scrutato da questi occhi azzurri nascosti da lenti da sole. La tua mente raccoglie fortuitamente e inconsapevolmente questa informazione senza farci neppure tanto caso, e prende inizio così il viaggio. Poi scopri che ha un carattere così definito che a mio avviso è fra le persone più colte e intelligenti che abbia conosciuto, e non parlo dell’intelligenza dei libri e delle nozioni universitarie impresse nel granito, quelle anche una scimmia potrebbe acquisirle, ma di un’intelligenza fatta di conoscenza ed esperienza che acquisisci smembrando le nozioni... così come siamo abituati a credere.. capace di dominare conoscenze di geologia, paleontologia, letteratura, storia e religione, mettendole insieme in modo mirabile, e con una rara capacità di coinvolgere. Per non parlare di tutte le persone del luogo che lavorano con lui. Brave umili preparate e assolutamente in grado di fronteggiare le possibili avversità di questa terra. Quelli che tra noi occidentali si definirebbero “capaci” si sarebbero lasciati andare in 5 min contati a scene isteriche senza eguali.

Esiste una bellissima frase di Alessandro Baricco, tratta da Castelli di Rabbia (se non ricordo male):  “Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde”.  Potrei riassumere così questo viaggio e la Mongolia.

carovana pastori nomadi - lago Khovsgol - Mongolia 

SARA T. - LUGLIO 2019

Disclaimer: se volete sentire lamentele e/o critiche NON leggete qui, andate al bar in piazza e mettetevi a parlare di politica o calcio.
Appena tornata da un tour di otto giorni nella Mongolia centrale e Gobi: IMPECCABILI.
Premessa fondamentale: questo è un VIAGGIO, non una vacanza!
E' un Viaggio in una cultura millenaria profondamente diversa dalla nostra, ed in una landa distante e desolata, in cui la Natura terribile ed assoluta è ancora l'unica sovrana. Quindi adattatevi di conseguenza o scegliete un'altra meta: poche pippe, molte soluzioni ad imprevisti, gambe in spalla e tante foto!
Le condizioni climatiche e territoriali sono impervie, rapidamente mutevoli e potenzialmente seriamente dannose ad un viaggiatore impreparato, ma il tour è così ben organizzato che è reso fattibile, confortevole e sicuro per una platea decisamente più vasta.
I punti a favore sono tanti:
- Marco, il cui amore per la Mongolia è incondizionato e te lo trasmette! e d'altronde ci vive da 20 anni, quindi è come se ti portasse in giro per casa sua: ha una cultura ed una curiosità enorme, spiega bene e ti stimola a vivere ed esplorare la realtà culturale mongola
- I mezzi: jeep in ottime condizioni, in grado di scalare i muri ed equipaggiatissime. Credo il meglio che abbia mai visto in vari viaggi che ho fatto (mi viene in mente un bel viaggio in Kenya nel 1997, con Mombasa durante il monsone e l'acqua e fango che entrava nella jeep dalle guarnizioni degli sportelli: a confronto credo di aver girato la Mongolia praticamente in limousine 4x4)
- Anche in condizioni di difficoltà (impantanamenti, tempeste di sabbia) il personale ha fatto veramente la differenza: tranquilli, preparatissimi, pazienti anche oltre misura (grandissimi Sukhee e Zorigoo!!). Gran belle persone, con una storia interessantissima e una gentilezza ed un rispetto a cui non ero più abituata da tempo! Nella spontaneità del loro modo d'essere, mi hanno mostrato la totale inutilità di certi atteggiamenti di supponenza o superiorità che tante volte vedo in noi "occidentali". Anche nella sfiga (che capita!) sappiate che siete in mani d'oro
-Accomodazioni ottime, anzi: le migliori sul mercato, con buon livello d'igiene, scarso rischio infettivo. No bad bugs, lenzuola pulite, cuscini ok, fornitura degli asciugamani in loco... sì, la Mongolia è selvaggia, e il rischio di prendersi qualche cosa c'è se si dorme in postacci, si mangia roba non fresca, o ci si appoggia in un posto non idoneo, ma Marco si è premurato di metterci sempre al sicuro. E il cibo è buono e sano, anche il montone che a me non piace(rebbe)
- Gruppo poco numeroso: non ci si accapiglia per fare foto (e nemmeno al buffet a cena), inizi a conoscere e a legare con i tuoi compagni di viaggio, ci parli e scambi esperienze, si può partire da soli senza problema, non ci sono dilatazioni e tempistiche esagerate aspettando che tutti abbiano fatto pipì o colazione
C'è anche da dire che mi sento fortunata per aver conosciuto delle persone veramente belle nel mio gruppo, e questo fa parte della ricchezza che questo viaggio mi ha regalato: non ho solamente "visto dei bellissimi posti", ho conosciuto, imparato e fatto tante esperienze nuove
- Un buon rapporto tempo di permanenza/cose viste: non si può pretendere di vedere ogni buco di tana di marmotta in otto giorni, considerando le distanze e gli imprevisti meteo. Il programma è stato intenso, gli spostamenti ben pesati, e il tempo di permanenza nei campi ger il giusto per lavarsi, mangiare e dormire 7-8 ore.
Abbiamo visto un sacco di luoghi stupendi, sarebbe stato bello poterci rimanere di più ma questo vuol dire avere più tempo in loco a disposizione. Credo che il mio (MIO) ideale sarebbe un mese per riuscire a vedere tutto quel che mi interessa, ma forse alla fine sarei talmente incuriosita da volerci rimanere di più.
Quindi in sostanza: otto giorni così strutturati sono un ottimo "avvicinamento" alla Mongolia, ma se rimanete stregati da questa bellissima nazione (è facile), potete poi programmarvi degli "approfondimenti" successivi, ripartire da dove eravate rimasti e costruire altri itinerari, e questo Iperboreus lo fa (e credo pure che lo farò anche io).
A presto!

 Cielo blu della Mongolia a Bayanzag - Deserto Gobi

FRANCA PERLA LOMBARDI-  GIUGNO/LUGLIO 2019

Sono Perla, fotografa professionista, accompagnatrice di viaggi fotografici. Insieme ad un gruppo di miei clienti abbiamo fatto un tour fotografico in Mongolia a fine giugno organizzato da Iperboreus con cui ho già collaborato per altri viaggi (non solo in Mongolia). Oltre a ribadire che la Mongolia vale assolutamente un viaggio per i paesaggi strepitosi, i cieli stellati e la gente meravigliosa ed ospitale, scrivo per ringraziare Rosella e Marco per l’organizzazione che ancora una volta si è dimostrata impeccabile. La guida locale, Gansuk, parla un ottimo Italiano ed è sempre stato pronto a rispondere a ogni nostra domanda e richiesta. Abbiamo viaggiato a bordo dei fedelissimi Toyota Land Cruiser (attraversando le distese sconfinate della steppa mongola ci si rende immediatamente conto di quanto sia vitale muoversi con mezzi curati ed affidabili), condotti da autisti che hanno dimostrato grande esperienza e professionalità, oltre ad essere anche molto simpatici e disponibili. Campi ger e hotel al top. A Iperboreus dico a nome di tutto il gruppo: grazie dell’ennesima bella esperienza!

Bimbi  fanno merenda vicino a Yurta- ger- Mongolia  

GIACOMO A. - SETTEMBRE 2018

"Io racconterò grande Khan quello che ho visto, ma non è sicuro che mi crederanno" disse Marco Polo quando prese commiato dal grande Khan, e proprio questo fu il mio stesso pensiero durante il volo di ritorno dal grande spazio senza confini.

Non è mai facile raccontare un viaggio del genere, non è facile perchè spesso le emozioni più profonde a parole non sono trasmissibili, ed è per questo che spesso la risposta più facile per descrivere la bellezza della Mongolia è: "per capirla devi andarci".

Ho scoperto un paese molto diverso dai paesaggi invernali e solitari che hanno accompagnato il mio viaggio precedente, se il bianco candido e avvolgente dell'inverno era il mio fedele compagno di viaggio, l'esplosione di colori settembrini era la mia musa di quei giorni lieti.

Il clima più mite e leggero ha reso il pellegrinaggio, quasi ramingo ed iniziatico, un vero piacere, le cavalcate sul lago Khovsgol e nella West Taiga fino a Tsaagannuur hanno regalato un panorama unico, dove il verde dell'estate cedeva lentamente il passo al rosso arancione dell'autunno incombente.

Il bivacco con gli Uomini Renna sotto un cielo stellato nel silenzio piu' totale è vero ed avvolgente. E di nuovo ci si butta a capofitto nella caoticià della strada ad alta percorrenza Moron-Erdenet-UB, dove la monotonia sana della vita nomade e il docile pascolare di mandrie è inframezzato da colonne di macchine, pompe di benzina, guanz e vecchi rottami abbandonati.

Si arriva ad UB, in tutto il suo estremismo: ricca e povera, tranquilla e caotica, moderna ma ancorata a rimanenze sovietiche, sciamaniche e dei grandi Khan. Non ci si abitua neanche alle comodità della città che in turbinio di eliche ci si trova nella regione degli Altai, sballottati da furgoncini UAZ, salire e scendere per pendii impervi scoscesi e rocciosi, il tutto immerso in cielo blu mongolia, ancora a cavallo sui monti Altai fino al Picco dell'Amicizia confine naturale tra Mongolia, Russia e Cina. Le prime nevicate ci sorpresero e colpirono in faccia con violenza e forza senza risparmiarci un certo patimento, ma per citare i CSI dall'album dedicato alla Mongolia "Tabula rasa elettrificata" M’importa 'nasega.....

La magia di questi posti e questi viaggi è l'imprevisto scaturito dalla volontà della natura!

Dalla neve dei monti Altai si passa alle piane desertiche e battute dal sole vicino a Ulgii teatro del "Eagle Festival" dove i cacciatori di etnia kazakha hanno dato vita ad uno spettacolo a mio avviso bieco e mortificatore di un'animale libero e fiero come l'aquila costretta in cattività ad esibirsi in stupidi giochi per sollazzare danarosi turisti stranieri.

Con ancora in bocca il sapore di questo amaro calice appena trangugiato ritorno ad UB per ancora godere e vivere la capitale mongola, per perdermi nelle strade caotiche, nei negozi di cachemire, nelle bettole a mangiare, nelle sale biliardo e nei rinomati lounge bar del centro.

Come sempre l'organizzazione di Marco e Rosella è stata impeccabile, io mandai il mio programma e loro l'hanno trasformato in realtà esaudendo ogni mia richiesta. I collaboratori in Mongolia sono di quanto meglio si possa desiderare, premurosi, preparati ed efficienti. Se si vuole visitare la vera Mongolia lo si può fare solo con Iperboreus.

 paesaggio lago Khovsgol- Mongolia

ROBERTO M. -  AGOSTO 2018

Io e la mia compagna abbiamo viaggiato con Iperboreus nel mese di agosto, su consiglio di una conoscente che ci aveva suggerito di partire nel gruppo guidato da Marco. Abbiamo dunque optato per la versione Superior del tour, che prevedeva tra le altre cose l'alloggio nei migliori campi ger disponibili. Non posso che confermare quanto di positivo mi era stato riferito, poiché il viaggio è stato persino superiore alle attese, per una serie di ragioni:

1. La Mongolia. Sembra un'ovvietà ma, come spesso accade per i luoghi difficili da fotografare per vastità degli scenari e rarefazione degli insediamenti, non si può avere un'idea del paese senza visitarlo. La Mongolia è lenitiva sul piano spirituale, i suoi ritmi lenti, imposti dalla natura alla cultura, riportano il viaggiatore alla sua dimensione più umana, partendo dall'immersione nei suoi spazi dilatati.

2. Il livello di comfort. Mai avremmo pensato di alloggiare più comodamente in Mongolia che in Islanda, ad esempio, sia per via dei campi ger, sempre ben attrezzati e funzionali, persino nell'angolo più sperduto del Gobi, sia per la tabella di marcia, che peraltro prevede frequenti soste, molto utili soprattutto nei tratti più lunghi. E' chiaro che percorrendo circa 2700km, di cui forse solo due o trecento su asfalto, è facile incontrare piste molto dissestate o fangose, ma i mezzi a disposizione e gli autisti hanno superato brillantemente le difficoltà intrinseche al viaggio. Infatti:

3. Mezzi e autisti. Le vetture sono perfette per affrontare un viaggio del genere, minimizzano il disagio legato alle strade, talvolta davvero in pessime condizioni, meticolosamente manutenute e guidate da un gruppo di autisti molto preparati a livello tecnico. Abbiamo visto sostituire una gomma forata in tempi da formula 1. Menzione speciale per Sukhee, Zorigoo e Boldo, che oltre a rendere il viaggio semplice e sicuro, hanno sempre contribuito a creare un clima estremamente piacevole.

4. Marco. Il paleontologo, titolare del tour operator. E' riuscito a dare il taglio perfetto all'esplorazione della Mongolia, grazie alla sua profonda conoscenza del territorio e della cultura del paese. E' molto raro incontrare guide così preparate, tanto che trovo gli stia stretto il ruolo di guida: è stato come farsi accompagnare da Marco Polo, personaggio con cui al nostro piace identificarsi, soprattuto con i locali, con un supplemento di ironia anarcoide.

5. Le occorrenze fortunate. Ne abbiamo avute diverse: il clima, sempre clemente, mai troppo caldo nel deserto e mai piovoso nei tratti potenzialmente più critici; un pomeriggio con un clan mongolo, presso cui abbiamo pranzato, grazie all'intercessione di Marco, e dove noi italiani abbiamo improvvisato una sorta di Naadam, a beneficio di chi ci ospitava; il casuale passaggio nel luogo dove si stava celebrando un vero Naadam locale, più genuino e soprattutto più tangibile per un turista del Naadam nazionale, che a quanto pare è diventato un evento assimilabile al Superbowl; il gruppo, eterogeneo per inclinazioni e carattere, ma totalmente votato ad una partecipazione totale al viaggio, tanto che non è stato mai necessario ricorrere a cibi alternativi, o peggio, occidentali: sembravamo quasi un gruppo di gente del posto, in pratica.

In generale, un viaggio che poteva nascondere numerose insidie è filato liscio come l'olio, dunque siamo stati ben felici di affidarci a Iperboreus.

 ponte di legno a Tariat- Mongolia

ENRICO T. -  NAADAM  LUGLIO 2018

Scrivo questa breve recensione del viaggio "Nord e sud-Speciale Naadam" 28 giugno-12 luglio convinto che sia utile, per chi voglia affrontare questo viaggio, avere qualche indicazione da parte di chi (io e mio figlio di 15 anni) ha già vissuto questa esperienza.

Il tour è un "viaggio", non lo spostarsi semplicemente da una località all'altra per visitare siti di interesse, ma il lasciarsi trasportare fra vedute arse e sconfinate del sud e paesaggi alpestri con distese di prati immensi e colline e montagne che non riescono a delimitare il cielo che sembra ricoprirti di azzurro da ogni parte. Abbiamo fatto una sorta di traversata del deserto del Gobi per poi salire verso Nord sino a 80 km dalla Siberia , passando dai 40° diurni del sud ai 10° al Nord (una notte è pure nevicato nelle colline attorno al Ger Camp).

E' il paesaggio che domina, è la popolazione che risulta interessante da scoprire, è il cibo che testimonia le migliaia di km di distanza dalle nostre case. E' il senso di immenso e di distanza dal nostro mondo che in un certo senso purifica l'animo e ti fa acquisire quella pazienza e senso del ritmo naturale che cancella per pochi giorni il logorio della modernità. Certo, ci sono siti archeologici e religiosi da visitare, anche molto belli, quelli risparmiati dall'invasione russa.

2600 km percorsi in una decina di giorni, in piste nel deserto e in una sorta di mulattiere al Nord, su auto comodissime e modificate in maniera da ridurre al minimo lo stress dello sterrato e aumentare la sicurezza ( ben diverse da altre che abbiamo visto durante il viaggio), con autisti locali impeccabili per gentilezza e capacità.

La guida , il sig. Marco, avrà pure un carattere definito spigoloso da taluni ma che a mio avviso è fra le guide più colte che abbia incontrato nei miei viaggi specie in Asia, capace di dominare conoscenze di geologia, paleontologia, letteratura, storia e religione, mettendole insieme in modo mirabile, e con una rara capacità di intrattenere, anche in maniera istrionica, così coinvolgente che mai ci ha fatto sentire annoiati durante le esposizioni.
Organizzazione a mio giudizio ottima, tenuto conto che in quel paese basta una pioggia per costringere a cambiamenti di programma. E poi il Naadam, tuffo all'interno delle tradizioni popolari, esperienza che coinvolge.

E' certamente un viaggio faticoso, un viaggio, a mio giudizio, che persone in non adeguato stato di salute dovrebbero evitare (per età o malanni fisici) a favore di scelte di percorsi più brevi, peraltro previsti dal medesimo tour operator.

 Statua Gengis Khan- piazza del parlamento- Ulaanbaatar - Mongolia

LILIANA F. - GIUGNO 2018

Sintetizzando la mia esperienza, la settimana in Mongolia del Sud è stato un viaggio nel tempo attraverso il tempo: le ere geologiche della terra che si è trasformata nel corso dei milioni di anni che ci hanno preceduto ma anche attraverso la storia, l'interconnessione tra popoli lontani, le influenze che nell'antichità hanno ispirato arte e letteratura anche del nostro Paese. Tutto ciò attraverso le parole di Marco, il nostro accompagnatore!

E il paesaggio della Mongolia del Sud: sorprendente. Un aggettivo che cerca di catturare le mille sfumature che questa terra, i suoi abitanti e i suoi animali mi hanno trasmesso. Avevo la Mongolia nella mente da molti anni; ora l'ho nel cuore e mi auguro di poter visitare il Nord in futuro!

Grazie ai miei compagni di viaggio, curiosi e generosi! Grazie ai 2 autisti, alla loro professionalità, esperienza e battute in Italiano !

 donna nomade pascola yak steppa -Mongolia

GIACOMO A. - GENNAIO 2018
Andare in Mongolia anche nel 2018 rimane scomodo, difficile ed avventuroso; in inverno è quasi un viaggio iniziatico se non addirittura una via crucis......a meno che uno non si affidi alle cure di Marco e Rosella della agenzia Iperboreus.

Hanno organizzato un viaggio in solitaria per me in inverno quando tutte le altre agenzie non rispondono nemmeno alle mail, in tutto questo va aggiunto che ho cominciato ad organizzare il viaggio a Novembre per inizio Gennaio!

Prezzo ottimo per 16 giorni di permanenza con autista/guida (inglese ed italiano base) macchina 4x4 Toyota Land Cruiser, e tutti i servizi dedicati compresi come musei, monasteri ed altro, molto piacevole e preparata la guida parlante italiano (perfetto) in UB, il supporto del manager in loco per soddisfare le mie richieste come fossi un amico fraterno: la compagine mongola di Iperboreus è degna di servire un Khan.

Poi ci sono le cose che non puoi comperare e non hanno prezzo: la Mongolia, la sua terra e la sua popolazione!

Non mi dilungo in descrizioni troppo dettagliate di quello che ho visto, ma ho potuto viaggiare nel nord e nel sud del paese vedendo ed emozionandomi per luoghi e persone fuori dal tempo e da ogni schema mentale europeo.

Non è descrivibile quello che si vede, ancora meno le emozioni, oddio fossi Limonov potrei farlo ma non è il mio caso.

La Mongolia offre quello che pochi altri paesi posso offrire, si può viverla nel profondo della sua spiritualità e nella caoticità di un mercato ad UB, nel sorriso dei nomadi e nel tranquillo pascolare degli animali, in un locale alla moda in centro città così come in una bettola sulla strada per Erdenet ;offre tutto e tutto insieme, solo prendere niente lasciare, Mongolia finis terrae ma anche finis animi.

Vi è una componente non indifferente il freddo siberiano temperatura media -26 gradi con punte di -56, ma non me l’ha detto il medico di andarci ed ancora grazie ai consigli di Marco ed alle premure di Subo (manager in loco) e Sukhee (autista/guida) la situazione è stata gestita egregiamente.

Che altro dire......aspetto l’estate per ritornare in questa enclave di bellezza e di pace sempre con Iperboreus.

Monastero Erdene Zuu in inverno- Kharkhorin - Mongolia  

CARLO S. - LUGLIO 2017

Alcuni anni fa abbiamo deciso un viaggio in Mongolia, dopo aver valutato diverse opzioni, la migliore e più seria ci è sembrata la proposta di Iperboreus, Nord & Sud speciale Naadam, che ancora oggi considero come uno dei più bei viaggi fatti nella mia vita.

L'organizzazione più che perfetta anche in momenti difficili che possono comunque presentarsi in un viaggio di questo livello, grazie alla professionalità del Signor Marco e reso unico dalla sua cultura e dall'amore che riesce a trasmettere per questo paese. Noi due, Marco e l'autista ed un fantastico fuoristrada, come dimenticare le lunghe ore passate sulle piste, l'orizzonte sempre lontano, il nulla intorno eppure così vivo, le notti in tenda, i cieli stellati come non mai, le nuvole e le aquile che ci rincorrevano, le greggi di capre e cammelli accanto agli abbeveratoi, le dune che cantano, lo stupore davanti ai resti di antiche ossa e poi il nord foreste immense, grandi laghi, prati bianchi di stelle alpine, vulcani spenti e sere accanto al fuoco, l'ululare dei lupi, vecchi templi ed antiche rovine, la cucina mongola così robusta, ma gustosa e poi a conclusione il Naadam nella Capitale, fantastico.


fiume valle Orkhon - Mongolia

DANILO M. -  APRILE 2017

Sono appena tornato dalla Mongolia che ho scelto come meta per il viaggio di nozze.
Posso solo dire che è stato un viaggio fantastico, organizzato alla perfezione.
L'agenzia a cui ci siamo rivolti è Iperboreus, scelta per le molteplici recensioni positive trovate in rete.

Il viaggio ci è stato cucito addosso, abbiamo avuto una guida (Duuya) che dire brava è dire poco, preparatissima ed appassionata, un autista (Sukhee) paziente (lo abbiamo fatto fermare 1000 volte, ed ogni volta che facevamo sosta ci preparava il caffè) e molto esperto nella guida.
Tenete conto che io e mia moglie possiamo essere definiti viaggiatori, se non esperti, quanto meno competenti, quindi se dico che sono bravi è perchè ne ho visti e conosciuti tanti.
Che dire, agenzia consigliatissima e posto meraviglioso.

 Tenda ger- yurta- steppa della Mongolia

ALESSANDRA B. -  AGOSTO 2016

Io sono appena stata in Mongolia con la famiglia con un viaggio organizzato dall'agenzia Iperboreus e mi sono trovata benissimo.
È un'agenzia con sede in Mongolia ma gestita da due paleontologi italiani disponibilissimi a essere contattati telefonicamente per dare consigli di viaggio e organizzare tour personalizzati.

 pastore con gregge capre- Mongolia

CRISTINA G. - AGOSTO 2016
Ringrazio per l'ottima organizzazione di Iperboreus.
Marco si è dimostrato eclettico nelle conoscenze, molto attento alla nostra sicurezza ed una miniera di informazioni.
Un viaggio in Mongolia non è per tutti, ma a chi si dimostra interessato non posso far altro che lodare la vostra organizzazione.

 

ANDREA S. - AGOSTO 2016
Viaggio stupendo e grande elasticità della guida nel venire incontro alle nostre esigenze.
Gli autisti... che dire...  basti sapere che ora si chiamano Yedi (Sumia), Luke Skywalker (Zorigo) e Ian Solo (Horza).
La scoperta della cucina mongola... sto bevendo a colazione il te salato al latte.
E sono solo le prime cose che vengono in mente.
Insomma, viaggio vero!


tè salato bevanda -Mongolia

 

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